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LIFESTYLE 28 DICEMBRE 2023

Piano cottura a induzione: gli errori più comuni da evitare

Il piano cottura a induzione è sempre più presente nelle case degli italiani, che spesso li preferiscono per praticità e risparmio sulla bolletta. Quel che non tutti sanno è che ci sono errori che vengono spesso commessi in modo inconsapevole e che andrebbero assolutamente evitati.

Questi piani cottura funzionano in maniera diversa dai più tradizionali fornelli a gas e permettono di cuocere le pietanze più velocemente. Nonostante i tanti vantaggi è bene fare attenzione a non compiere errori che possono portare a malfunzionamenti o compromettere l’efficienza di questo prezioso elettrodomestico.

Come funziona un piano cottura a induzione

Il piano cottura a induzione non ha rivali in quanto a comodità, praticità e velocità di utilizzo. Basti pensare a quanto sia comodo anche solo per scaldare una pietanza e quanto il risultato sia qualitativamente migliore a quanto si possa ottenere, ad esempio, con un microonde.

La piastra a induzione è pensata per rendere la cucina sostenibile, permettendo di dire addio al gas con l’alimentazione a energia elettrica. Eppure esiste una differenza sostanziale con i piani cottura elettrici. Questi ultimi funzionano per trasmissione di calore attraverso la superficie in vetroceramica, mentre nel caso del piano a induzione si genera un campo elettromagnetico, che viene trasferito direttamente al fondo delle pentole.

Il meccanismo di funzionamento non è affatto complicato. Utilizza il principio dell’induzione magnetica per generare calore. Sotto la superficie del piano cottura a induzione, c’è una bobina di rame. Attraverso la corrente elettrica a questa bobina si genera un campo magnetico che interagisce con il materiale ferromagnetico del fondo della pentola. Le correnti elettriche che si generano producono calore attraverso una resistenza elettrica. Questo processo non porta dunque al surriscaldamento del piano cottura che, a sua volta, offre un controllo della temperatura preciso.

È importante notare che per utilizzare un piano cottura a induzione è necessario utilizzare pentole e padelle con fondo magnetico. Le pentole tradizionali in alluminio o rame di solito non funzionano, ma esistono in commercio degli “adattatori” da frappare tra pentola e piano cottura per permettere il loro utilizzo.

Quanto consuma e quali sono i vantaggi dell’induzione

Come si evince dal funzionamento dei piani a induzione, poiché il calore viene generato direttamente nella pentola, un grande vantaggio è la sua efficienza energetica. Anche l’aspetto che riguarda la sicurezza non è di secondaria importanza: dato che la superficie del piano cottura non si riscalda direttamente e si spegne automaticamente quando viene meno la pressione della pentola, le ustioni accidentali sono molto meno frequenti.

Altro grande vantaggio riguarda la facilità di pulizia, visto che il cibo che finisce sui piani cottura non bruciano e possono essere rimossi rapidamente. A tutto ciò, visto che anche l’occhio vuole la sua parte, aggiungiamo un design accattivante, che si integra alla perfezione con gli stili delle cucine moderne.

La potenza di un piano cottura a induzione può variare da circa 1.000 watt per una singola zona di cottura a oltre 3.000 watt per le zone più potenti. In generale il risparmio è garantito, soprattutto in rapporto all’aumento del costo del gas degli ultimi anni, anche in relazione a altri elettrodomestici atti a cuocere, come ad esempio un forno.

Gli errori da non fare con le piastre a induzione

Una tecnologia così vantaggiosa e utile a semplificare la vita non è però esente da rischi. Ci sono infatti errori piuttosto comuni che è bene non fare quando ci si approccia all’utilizzo dell’induzione. Sono sbagli che, in buona parte, è possibile prevenire attraverso la conoscenza dello strumento stesso.

Una volta capito il consumo di un piano cottura a induzione, è importante adeguare il proprio contatore elettrico, affinché possa gestire la potenza necessaria. Mantenere il classico 3 kWh non è opportuno: meglio aumentare la potenza del contatore a 6 kWh per prevenire le interruzioni di corrente.

Come abbiamo visto, non tutte le pentole sono adatte ai piani a induzione. Normalmente quelle compatibili sono contrassegnate da un simbolo simile a una serpentina. Ma, per fugare ogni dubbio, si può fare il test della calamita: se avvicinandola alla parte inferiore della pentola rimane attaccata, significa che può essere utilizzata senza problemi.

Se è vero che questi piani cottura sono facili da pulire, è altresì vero che si possono utilizzare prodotti troppo aggressivi, che finiscono per provocare graffi sulla superficie. Spesso basta un panno in microfibra inumidito, per poi asciugare il tutto con un tovagliolo. I residui di sporco, inoltre, vanno rimossi sempre quando la piastra si è raffreddata.

Infine, uno degli errori più comuni, che può causare un serio danneggiamento del piano cottura, è quello di utilizzare delle pentole bagnate: l’acqua è un buon conduttore di elettricità ed entrando in contatto con i componenti elettrici del piano a induzione, potrebbe verificarsi un cortocircuito.

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