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CURIOSITÀ 02 LUGLIO 2024

Scoperto un lupo di 44mila anni nel permafrost in Siberia

Valentina Ruggiu

Valentina Ruggiu

Giornalista e videomaker

Amo raccontare storie e odio le etichette. Sono una giornalista generalista nel senso buono del termine: se c’è una notizia la condivido, al di là del settore o del mezzo. Così mi occupo di cronaca, esteri, tecnologia e ambiente. Il fine d’altronde è sempre lo stesso: denunciare, ispirare o spiegare.

Un evento tanto straordinario quanto casuale ha portato alla luce una carcassa, perfettamente conservata, di lupo risalente a 44.000 anni fa. Questo ritrovamento, unico nel suo genere, è stato fatto nel 2021 lungo il fiume Tirekhtyakh, nella regione siberiana di Yakutia, da residenti locali. Dopo approfondite ricerche condotte nel laboratorio del Mammoth Museum della North-Eastern Federal University, finalmente gli scienziati sono in grado di dirci di più.

Perché la scoperta del lupo è unica nel suo genere

Il lupo mummificato, ritrovato a una profondità di 40 metri, rappresenta una scoperta senza precedenti per vari motivi. Innanzitutto è il primo esemplare rinvenuto intatto di un predatore adulto del tardo Pleistocene, un’epoca geologica che risale all’ultima Era Glaciale. La carcassa è stata trovata in condizioni eccezionalmente buone, con organi interni, tessuti molli e lo stomaco ancora intatti. Un livello di conservazione raro e molto prezioso per i paleontologi, perché permette di studiare in dettaglio la biologia e l’ecologia di animali estinti.

Il nostro obiettivo principale è capire di cosa si nutriva questo lupo, chi era e come si collega agli antichi lupi che abitavano la parte nord-orientale dell’Eurasia, in particolare la Yakutia”, ha commentato Artem Nedoluzhko, direttore scientifico del Laboratorio di Paleogenomica dell’Università Europea di San Pietroburgo.

Il permafrost, il terreno perennemente ghiacciato delle regioni artiche, agisce come una capsula del tempo, preservando perfettamente i resti di organismi antichi e il loro Dna. In questo caso, il lupo è stato congelato in un ambiente che ha impedito la decomposizione e la contaminazione, mantenendo inalterati i campioni biologici. Gli scienziati hanno eseguito un’autopsia completa dell’animale, prelevando campioni di Dna per confrontare il genoma del lupo fossilizzato con quello dei lupi moderni. Un confronto che può rivelare preziose informazioni sull’evoluzione dei Canidi e sulle migrazioni dei lupi durante il tardo Pleistocene.

Inoltre, la scoperta di questo lupo aggiunge un tassello significativo agli studi genetici iniziati oltre trent’anni dagli scienziati fa per ricostruire la storia evolutiva del lupo in Europa, in Asia e in Nord America.

Virus e batteri nell’intestino: perché saranno analizzati

Uno degli aspetti più affascinanti e promettenti di questa scoperta riguarda lo stomaco del lupo, rimasto sigillato e non contaminato per 44.000 anni. All’interno di questo organo, gli scienziati sperano di trovare tracce del pasto finale dell’animale, oltre a una ricca varietà di microrganismi antichi, tra cui virus e batteri. Questi microrganismi rappresentano una finestra unica sul microbiota intestinale del tardo Pleistocene e possono fornire informazioni cruciali sulle interazioni tra predatori e prede, nonché sulle malattie che affliggevano gli animali di quel periodo.

Gli scienziati stanno sequenziando il Dna dei microrganismi presenti nello stomaco del lupo per identificare specie sconosciute e comprendere le loro funzioni ecologiche.

In secondo luogo, lo studio dei microbi antichi può avere applicazioni pratiche nel campo della medicina e delle biotecnologie. Alcuni batteri antichi potrebbero possedere proprietà uniche che li rendono utili per lo sviluppo di nuovi farmaci o terapie.

Infine, questa ricerca interdisciplinare aiuta a prevedere come le comunità microbiche e le malattie potrebbero evolvere in risposta ai cambiamenti climatici e ambientali. Il permafrost si sta sciogliendo a causa del riscaldamento globale, liberando antichi patogeni che potrebbero rappresentare nuove minacce per la fauna moderna. Comprendere il passato microbico ci prepara meglio per affrontare le sfide del futuro, rendendo la scoperta di questo lupo non solo una curiosità scientifica, ma un pezzo fondamentale del puzzle della storia evolutiva e della salute globale.

Tassello cui forse si aggiungerà, un giorno, anche quello del Mammuth Lanoso, un gigante estinto che gli scienziati studiano da anni e che vogliono provare a riportare in vita per ripristinare gli ecosistemi arcaici.

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