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CURIOSITÀ 09 SETTEMBRE 2022

Perché non hanno detto subito che la Regina era morta

Se n’è andata nel pomeriggio dell’8 settembre 2022. Una notizia che non avremmo mai voluto apprendere, ma che purtroppo è arrivata, in ritardo. Ma perché non hanno detto subito che la Regina era morta?

Le motivazioni sono da ricercare in un rigido protocollo messo a punto per tempo, proprio in previsione di questo giorno. Un regno durato più di 70 anni è finito. Un’icona non solo per l’Inghilterra, ma per il mondo intero, ci ha lasciato e i riflettori sono puntati su Buckingham Palace e la Famiglia Reale.

Cos’è il “Piano London Bridge”

Le regole, rigide da seguire sono stare redatte in quello che viene chiamato Piano (oppure Operazione) London Bridge. Ma in cosa consiste? Contiene le linee guida da seguire per la successione al trono, in occasione delle varie cerimonie.

Chiarisce quali siano i gesti e i toni ammessi durante il periodo di lutto e non solo. La Regina Elisabetta, anche adesso, regna e stabilisce cosa e concesso e cosa no. Perché il suo carisma e la sua autorevolezza non sono morti con lei, ma rimarranno nel cuore dei sudditi (e non solo) ancora per molto.

Il “Piano London Bridge” vede all’opera uffici, dipartimenti governativi, funzionari, ministri: tutti impegnati affinché ogni cosa vada come la Regina aveva previsto.

Cosa prevede

Prima della comunicazione pubblica, sono stati messi al corrente il Governo e le autorità britanniche (il primo ministro, Liz Truss, era in cima alla lista). Subito dopo è stato il turno del Privy Council Office, che dovrà gestire le azioni di governo per conto della monarchia.

È previsto, poi, che i più alti funzionari di ogni dipartimento informino i loro collaboratori con una formula ben precisa: “Siamo appena stati informati della morte di Sua Maestà la Regina”. Anche le comunicazioni sui social devono seguire un rigido protocollo.

Le comunicazioni ufficiali

Dopo quella al Primo Ministro, con la fatidica frase “London Bridge is down” (che paragona la morte della Regina al crollo del ponte simbolo della città), dall’unità di crisi del ministro degli Esteri sono partite le comunicazioni ai governi del Commonwealth.

Successivamente sono stati messi al corrente primi ministri e ambasciatori stranieri e, soltanto alla fine, la gente comune. Ecco spiegato il ‘ritardo’ nell’apprendere l’ufficialità della morte di Elisabetta II, la Regina dei record.

L’avviso a Buchingham Palace e le tv

Una volta che il mondo intero ha cominciato ad apprendere della tragica notizia, gli inservienti di Buckingham Palace hanno affisso un avviso di lutto ai cancelli.

Le comunicazioni tv sulla morte della Regina, invece, sono state affidate alla BBC, attraverso il Radio Alert Transmission System, riservato alla scomparsa dei componenti della Famiglia Reale. Il conduttore è apparso vestito di nero. Così come una fascia nera è apparsa sul sito della BBC e sui profili social ufficiali della monarchia.

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