Anastasia Trofimova trovata morta a Villa Pamphili, Procura di Roma scrive a Mosca per fare chiarezza
La Procura di Roma chiede informazioni alle autorità russe su Anastasia Trofimova, la donna trovata morta assieme alla figlia a Villa Pamphili
Dopo giorni di indagini hanno finalmente un nome la donna e la bambina trovate morte nel parco di Villa Pamphili a Roma il 7 giugno scorso. La donna si chiamava Anastasia Trofimova, era russa e aveva 28 anni; la bimba si chiamava Andromeda Ford e aveva 11 mesi. L’inchiesta intanto va avanti, la Procura di Roma ha inviato una richiesta di informazioni alle autorità di Mosca, in particolare per fare luce sugli spostamenti della donna.
- Anastasia Trofimova trovata morta a Villa Pamphili
- La Procura di Roma scrive a Mosca
- L'inchiesta sulle mancate identificazioni
Anastasia Trofimova trovata morta a Villa Pamphili
Nelle ultime ore è arrivata l’identificazione ufficiale della donna e della bambina trovate morte nel parco di Villa Pamphili.
La Procura di Roma ha reso noto che la donna si chiamava Anastasia Trofimova ed era nata a Omsk, in Russia, il 21 settembre 1996.
ANSA
Alla 28enne, hanno spiegato gli inquirenti, si è arrivati grazie alla collaborazione dell’Fbi e delle autorità maltesi.
A Malta era infatti nata la figlia della donna, trovata morta nel parco romano a poca distanza dalla madre. La piccola era nata il 14 giugno 2024 e presso l’ambasciata statunitense sull’isola era stata avviata la pratica di registrazione con il nome di Andromeda Ford.
La Procura di Roma scrive a Mosca
Intanto avanti le indagini per fare luce sulla morte di Anastasia Trofimova e di sua figlia, sui loro spostamenti e su quelli di Charles Francis Kaufmann, il 46enne americano al momento accusato dell’omicidio della bimba e detenuto in Grecia.
Come riporta SkyTg24, la Procura di Roma ha inviato una lettera per richiedere informazioni sulla 28enne alle autorità russe.
A Mosca gli inquirenti chiedono un confronto tra gli spostamenti noti della donna e l’elenco delle persone scomparse. La stessa richiesta è stata avanzata a Bielorussia e Ucraina.
L’inchiesta sulle mancate identificazioni
Altra novità, riportata dal Corriere della Sera, è l’inchiesta interna disposta dal capo della polizia Vittorio Pisani sulle possibili negligenze degli agenti che in tre occasioni non avrebbero identificato Kaufmann e Trofimova.
Kaufmann era stato fermato e controllato tre volte a Roma, in due occasioni il 20 maggio, quando madre e figlia erano ancora vive, e una il 5 giugno, qualche giorno prima del ritrovamento dei cadaveri.
Due volte per liti in strada. L’americano era stato identificato, la donna che era con lui mai, e poi sempre lasciati andare.
