Trovato morto il patrigno di Kevin Anghele, il 23enne deceduto nell'incidente mentre fuggiva dai carabinieri
Il patrigno di Kevin Anghele si è tolto la vita a Oderzo, il giorno dopo la morte del 23enne in un incidente stradale mentre fuggiva dai carabinieri
Dopo la morte di Kevin Anghele, avvenuta martedì 15 luglio in un incidente a Motta di Livenza, anche il suo patrigno, Zdravko Subotic, si è tolto la vita. L’uomo, 43 anni, è stato trovato privo di vita nella sua abitazione di Oderzo (Treviso) poche ore dopo la diffusione della notizia del decesso del giovane che stava fuggendo dai carabinieri. Pochi dubbi sulla dinamica: si tratta di un suicidio.
Morto il patrigno di Kevin Anghele
Come riporta Il Gazzettino, a scoprire il corpo è stata la madre di Kevin, compagna di Subotic, che ha immediatamente chiamato i soccorsi.
I medici hanno potuto solo constatare la morte. Subotic, di origine bosniaca e residente in Italia, non ha lasciato alcun messaggio.
ANSA
L’auto di Kevin Anghele dopo l’incidente
Tutto fa pensare che la sua decisione sia collegata alla tragica fine del figliastro, morto a 23 anni mentre cercava di evitare un controllo stradale. Il dolore per quella perdita improvvisa e violenta sembra aver sopraffatto l’uomo.
Secondo le prime informazioni, i rapporti tra Kevin e il patrigno si erano incrinati e da tempo il giovane aveva deciso di allontanarsi dalla casa familiare, trasferendosi a Pordenone.
Un segno di distacco che potrebbe aver aggravato il senso di colpa e la sofferenza interiore di Subotic.
La dinamica dell’incidente
Kevin Anghele è deceduto la mattina del 15 luglio, mentre fuggiva in auto dopo aver ignorato l’alt dei carabinieri. La sua vettura è uscita di strada e si è schiantata contro due alberi.
I militari, secondo quanto riferito, non si sono lanciati in un inseguimento, ma il ragazzo avrebbe abbandonato la carreggiata probabilmente per la presenza di stupefacenti nell’auto. Il 23enne è morto durante il trasporto in ospedale.
Nessun messaggio d’addio
Nel giro di ventiquattr’ore, una donna ha perso sia il figlio che il compagno. Un doppio lutto che ha travolto la famiglia e lasciato attonita la comunità di Oderzo.
Sul caso è intervenuta anche la Procura, ma non vi sono dubbi sull’ipotesi di suicidio. Nessun segno di violenza, né elementi che facciano pensare a un coinvolgimento esterno.
Subotic non ha lasciato lettere, né spiegazioni. Solo un gesto radicale, probabilmente dettato da un senso di impotenza e disperazione. Le autorità hanno disposto l’autopsia per confermare la causa del decesso, ma il quadro psicologico lascia poche interpretazioni.
