Il 20 marzo segnerà l’inizio dell’equinozio di primavera, un momento importante nell’astronomia, ma anche un periodo molto speciale per tutti gli amanti delle aurore boreali. Questo fenomeno naturale, che regala spettacoli di luci incredibili nel cielo notturno, avviene quando le particelle cariche provenienti dal sole interagiscono con il campo magnetico terrestre, creando quelle luci spettacolari che tanto affascinano chiunque abbia la fortuna di osservarle. Sebbene le aurore siano visibili principalmente nelle regioni settentrionali, durante l’equinozio la probabilità che si verifichino aumenta, rendendo ancora più affascinante questo fenomeno.
Perché le aurore boreali si vedono meglio con l’equinozio
L’equinozio di primavera non è solo una data astronomica, ma un momento che segna un punto di equilibrio tra il giorno e la notte. Durante questo evento, l’asse terrestre è inclinato in modo tale che la Terra si trova in una posizione perpendicolare rispetto alla direzione del flusso di particelle solari. In termini pratici, questo allineamento geomagnetico consente una maggiore efficienza nell’interazione tra il campo magnetico terrestre e il vento solare, favorendo la formazione delle aurore boreali. In altre parole, la geometria del nostro campo magnetico si “sintonizza” meglio con il vento solare, creando le condizioni ideali per la formazione delle luci nel cielo notturno. Questo fenomeno è particolarmente evidente in primavera e in autunno, quando l’attività geomagnetica è più intensa rispetto ai mesi invernali o estivi. Grazie a questa configurazione, le aurore diventano più visibili e più spettacolari, anche nelle regioni più settentrionali, dove la possibilità di assistere a questo spettacolo è maggiore.
Un altro motivo per cui l’equinozio favorisce l’intensificazione dell’attività dell’Aurora Boreale è che la Terra, durante questa fase dell’anno, si trova in una posizione in cui ogni zona del pianeta riceve una quantità di luce solare e oscurità quasi identica. Questo equilibrio non solo ha un impatto sulla durata del giorno, ma influenza anche l’intensità con cui il campo magnetico terrestre interagisce con le particelle solari. Le aurore boreali, infatti, si verificano quando il vento solare, un flusso di particelle cariche emesso dal sole, collide con la nostra atmosfera e il nostro campo magnetico.
Le aurore boreali si vedranno anche in Italia?
La possibilità di assistere a un’aurora boreale in Italia è molto bassa, poiché questo fenomeno si manifesta soprattutto nelle regioni vicino al Circolo Polare Artico – solitamente, sono visibili in paesi come la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, il Canada e l’Alaska – dove la concentrazione di attività geomagnetica è più intensa. Tuttavia, in periodi particolarmente favorevoli, come durante l’equinozio di primavera, esiste la possibilità che aurore meno potenti possano essere visibili anche a latitudini più basse, se si verificano tempeste geomagnetiche di forte intensità. In generale, le aurore si manifestano a latitudini comprese tra i 60° e i 75° di latitudine nord, ma a causa dell’aumento dell’attività solare, in particolari condizioni anche il cielo italiano potrebbe regalare qualche raro spettacolo di luci. Sebbene la probabilità sia bassa, gli appassionati di astronomia e di fenomeni naturali non dovrebbero perdere l’opportunità di osservare il cielo, soprattutto durante la notte, quando l’attività aurorale è più evidente