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CURIOSITÀ 20 OTTOBRE 2025

Furti d'arte più celebri della storia, dalla Gioconda a L'Urlo

L’ultima rapina al Louvre, con nove pezzi trafugati dalla collezione dei gioielli di Napoleone e dell’imperatrice Eugenia, ha suscitato stupore in tutti gli amanti dell’arte al mondo. Ma non sono stati certo i primi di questo genere nella storia, con gli investigatori che più volte nel corso dei decenni hanno cercato di risolvere i casi di celebri furti d’arte, gli stessi che hanno ispirato le sceneggiature di serie tv come Lupin. Questo accade perché le opere non sono solo il simbolo della bellezza, ma rappresentano identità culturale, potere, storia e, ovviamente, denaro. Proprio per questo motivo, hanno sempre esercitato un fascino oscuro. Alcuni di essi sono diventati leggendari, non solo per il valore delle opere rubate, ma per le modalità rocambolesche con cui sono stati eseguiti e per il mistero che spesso li avvolge ancora oggi.

La Monna Lisa

È forse il quadro più famoso al mondo ed è stato dipinto da Leonardo da Vinci, il più visitato al Louvre di Parigi, recentemente oggetto di un furto d’arte importante che ha visto coinvolti alcuni gioielli della collezione di Napoleone. Quello della Gioconda, conosciuta anche come Monna Lisa, fra i furti d’arte più celebri della storia moderna, è il primo ed è avvenuto nel 1911.

L’autore del colpo, Vincenzo Peruggia, era un ex dipendente del museo che si nascose una notte all’interno dell’edificio e, il mattino seguente, uscì tranquillamente con il quadro sotto il cappotto. Il ladro sosteneva di voler “riportare l’opera in Italia”, convinto che appartenesse al patrimonio nazionale. Il capolavoro fu recuperato solo due anni dopo, a Firenze. Curiosamente, fu proprio questo furto a rendere l’opera celebre in tutto il mondo: da dipinto noto divenne un’icona globale.

Il polittico di Gand

Qualche decennio più tardi, nel 1934, fu la volta del Polittico di Gand, o Adorazione dell’Agnello Mistico, dipinto dai fratelli van Eyck. L’opera, conservata nella Cattedrale di San Bavo a Gent, ha subìto più furti e saccheggi nel corso della storia, ma quello del 1934 è il più misterioso. Un pannello venne rubato e mai più ritrovato. La complessità e la simbolicità dell’opera ne fanno uno dei bersagli più colpiti del patrimonio artistico europeo.

Il ritratto di Jacob de Gheyn III

Uno dei quadri maggiormente ricorrenti tra i furti più celebri della storia è il ritratto di Jacob de Gheyn III di Rembrandt, custodito alla Dulwich Picture Gallery di Londra. Questo piccolo dipinto è stato rubato ben quattro volte tra il 1966 e il 1983, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Rembrandt più rubato al mondo”. Ogni volta fortunatamente è stato recuperato, ma la sua vicenda resta un emblema della fragilità delle collezioni pubbliche.

Tra gli episodi più drammatici spicca la quinta sottrazione al Gardner Museum di Boston, avvenuto nella notte del 18 marzo 1990. Due uomini travestiti da agenti di polizia entrarono nel museo, immobilizzarono le guardie e, in meno di 90 minuti, sottrassero 13 opere d’arte per un valore stimato in oltre 500 milioni di dollari. Tra queste c’erano capolavori anche di Vermeer e Degas. Nonostante gli anni trascorsi, il caso resta ancora irrisolto e le cornici vuote appese alle pareti sono un doloroso promemoria del crimine.

L’arte di Munch e Van Gogh

Il 1994 segna un altro furto clamoroso: quello de L’Urlo di Edvard Munch, trafugato dalla National Gallery di Oslo il giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi invernali a Lillehammer. Il colpo durò meno di un minuto, ma il clamore fu mondiale. L’opera fu ritrovata pochi mesi dopo, ma il dipinto fu nuovamente rubato nel 2004 al Munch Museum insieme a un altro quadro, la Madonna. Anche questi furti hanno avuto un epilogo positivo: entrambi i dipinti furono recuperati due anni dopo.

Nel 2002, un altro furto di rilievo scosse il mondo dell’arte: due preziosi dipinti di Vincent van Gogh vennero rubati dal museo a lui dedicato ad Amsterdam. Le opere, dai titoli Veduta del mare a Scheveningen e La chiesa di Nuenen, furono ritrovate solo nel 2016 in una villa in Campania, durante un’operazione anti-camorra.

Altri furti d’arte famosi e misteriosi

Altri episodi più recenti dimostrano che i furti d’arte più celebri della storia non sono un fenomeno del passato. Nel 2010, cinque capolavori — tra cui opere di Picasso, Modigliani e Matisse — furono trafugati dal Museo d’Arte Moderna di Parigi, con un bottino da oltre 100 milioni di euro. Le tele furono rubate in appena 15 minuti, approfittando di un guasto al sistema d’allarme. Alcuni dipinti sono ancora dispersi.

Infine, nel 2019, un furto spettacolare sconvolse la Germania: gioielli inestimabili appartenenti al Tesoro di Augusto il Forte furono rubati dal Grünes Gewölbe, il Volta Verde di Dresda. Il colpo, compiuto in modo militarmente organizzato, ha sottratto più di 4.000 diamanti, con un danno stimato superiore ai 100 milioni di euro.

I furti d’arte non sono solo un danno economico

I furti d’arte sono molto più che reati economici: rappresentano una perdita collettiva, culturale e storica. In alcuni casi, come per la Monna Lisa o il Polittico di Gand, il furto ha contribuito paradossalmente ad aumentare la notorietà dell’opera. In altri, ha lasciato un vuoto irreparabile.

La difesa del patrimonio artistico richiede oggi tecnologie avanzate, collaborazione internazionale e una consapevolezza crescente da parte del pubblico. Perché ogni quadro, ogni statua, ogni oggetto antico non è solo arte: è memoria.

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