Si parla di errori e varianti di conio quando una moneta presenta delle inesattezze causate da errori umani o difetti delle apparecchiature.
Gli errori occorsi durante la coniazione delle monete devono essere – ovviamente – del tutto involontari. Le monete che presentano dei difetti assumono spesso grande valore in quanto recepite dal mercato dei collezionisti come vere e proprie rarità.
Monete con variante di conio: come riconoscerle e quanto valgono
I difetti di conio che più spesso si riscontrano sulle monete sono i seguenti:
- disegno fuori centro
- tondello errato
- bordo ritagliato
- eccesso di conio
- doppio colpo
A determinare l’errore è frequentemente una pressione troppo debole del conio, che può produrre monete con mancanza di caratteri, immagini non dettagliate, decentrate o sbavature del metallo. Il “valore dell’errore” e quindi della moneta dipende sia dalla qualità della stessa che dalla sua rarità.
Una moneta contraddistinta da un errore unico nel suo genere ha ovviamente un valore superiore a una che presenta un difetto comune ad altri pezzi. Esistono addirittura monete da 50 centesimi di euro che nel mercato dei collezionisti vengono valutate 20mila euro a pezzo.
Errori di conio e varianti: quali le differenze
È poi fondamentale distinguere gli errori di coniazione dalle varianti.
I primi – come suggerisce la definizione – sono dei veri e propri errori.
Le varianti sono invece delle monete che presentano delle modifiche intenzionalmente apportate al conio dalla Zecca. Tra le monete attualmente in commercio, sono quelle da Euro 2 a presentare più frequentemente errori.
Uno dei più comuni è rappresentato dal bordo doppio, ci sono poi rappresentazioni alterate, come le stelle eccessivamente grandi dei 2 euro del Lussemburgo. Impossibile poi non citare le cartine geografiche errate sui 2 euro finlandesi del 2006 e tedeschi del 2008.
Monete rare, il caso delle 1000 lire
Una delle varianti di conio più note in Italia è quella della moneta da 1000 lire. Inizialmente coniata riportando in maniera errata i confini della Germania è stata successivamente corretta.
La variante “sbagliata” iniziale ha quindi assunto valore tra i collezionisti. Un altro esempio di variante rara italiana è rappresentato dalla moneta da 100 lire del 1993, nota come “Testa piccola”.