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CURIOSITÀ 26 OTTOBRE 2023

Mistero sul bimbo sepolto con 142 cani: l'ipotesi del culto

Il corpo di un bambino di 8 anni, risalente a un periodo tra il I secolo a.C e il I d.C., è stato ritrovato sepolto con 142 cani, per lo più cuccioli, nella necropoli di Fayyum. La scoperta è stata fatta dal Centre for Egyptological Studies of the Russian Academy (CESRAS). La testa del piccolo era infilata in un sacco di lino ed era stata posta sopra i corpi degli animali di diverse razze canine, tra cui molti levrieri. Seppur tutti i resti risultino sepolti lo stesso giorno, non ci sarebbero segni di violenza sui cani. Sulle ossa è stato trovato del limo argilloso, la cosiddetta argilla blu, che non è presente nella zona di sepoltura, ma che caratterizza i bacini idrici dell’antico Egitto. Questo fa pensare a una possibile esondazione che avrebbe fatto annegare i cuccioli oppure all’uso di un veleno per farli morire. In ogni caso, la strana sepoltura ha aperto nuovi enigmi e dato vita ad alcune ipotesi sulla sua provenienza.

Bambini sepolti in mezzo ai cani: gli altri ritrovamenti

Il mistero sulla sepoltura del bambino di 8 anni con 142 cuccioli ricorda un’antica usanza dell’Impero romano. Nel corso degli anni sono infatti state ritrovate diverse tombe infantili del tardo periodo imperiale contenenti resti di piccoli cani, presumibilmente sacrificati nel giorno della morte dei bambini. In Francia, per esempio, è stata rinvenuta la tomba di un bambino di circa un anno con un cagnolino dotato di collare e campanello. Questo tipo di sepoltura sarebbe una testimonianza di un antico rito funebre della popolazione dei Galli.

Nell’Egitto dei faraoni, invece, si usava seppellire gli animali, contestualmente alla sepoltura umana, ma dopo averli sottoposti a un processo di mummificazione, completato dall’avvolgimento in bende. La tomba del piccolo di 8 anni non mostra però segni di mummificazione e si ritiene possa essere appartenuto a un’etnia diversa da quella locale. Un’ipotesi è che potesse appartenere a un gruppo di adoratori di Ecate.

L’ipotesi del culto di Ecate, la divinità della magia

Ecate è una divinità greco-romana che viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane oppure accompagnata da cani infernali ululanti. Questa dea era considerata una sorta di strega, regina della notte e protettrice dei cani. In Egitto, invece, la dea Heket era la divinità della fertilità e della rigenerazione, protettrice delle nascite e delle partorienti, a cui erano associate anche le inondazioni, simbolo del ciclo della vita.

Si riteneva che Ecate conoscesse le arti della stregoneria e inviasse sulla terra ogni sorta di demone. La divinità vagabondava insieme alle anime dei morti e il suo avvicinarsi era preannunciato dal mugolio e dal latrato di cani. Nei rituali di purificazione, le venivano offerti cuccioli, insieme a miele e pecore nere.

Riguardo alle sepolture, proprio in Italia è stato trovato un caso legato al culto di Ecate. Si tratta della necropoli dei bambini scoperta nei pressi di Lugnano, nella valle del Tevere, in un sito di epoca tardo romana. Nell’area sono state trovate numerose tombe che, sulla base delle ceramiche ritrovate, sono state datate intorno alla metà del V secolo.

Vi erano stati seppelliti esclusivamente corpi di bambini, in particolare 25 neonati e 22 feti abortivi, e nello stesso luogo sono stati rinvenuti anche resti scheletrici di una dozzina di cagnolini di 5 o 6 mesi d’età, di un esemplare di circa un anno e l’incisivo di un cane adulto. Dagli scheletri dei cani si è ipotizzato fossero stati smembrati e i pezzi distribuiti su più livelli di terreno. L’ipotesi è che la composizione della necropoli tiberina, in un certo senso simile alla sepoltura del bambino di 8 anni trovato in Egitto, facesse parte di riti rivolti proprio alla dea Ecate.

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