Nei film, la temibile apocalisse di zombi è un tema che affascina da decenni, catturando l’immaginazione di spettatori di ogni età. Si tratta però di un’ipotesi estremamente improbabile nella realtà. Gli zombi, per quanto siano una presenza costante nelle produzioni cinematografiche, rimangono personaggi fittizi e fantastici. Nonostante ciò, alcuni scienziati, prendendo spunto dai modelli utilizzati per affrontare situazioni più reali come le pandemie e la diffusione delle fake news, hanno deciso di “giocare” con l’idea di un’apocalisse zombi. Questo studio, con un approccio leggero e fantasioso, utilizza comunque metodi scientifici per stimare quanto tempo avremmo per salvarci in un’apocalisse di zombi.
Lo studio sull’apocalisse zombi: quanto tempo avremmo per salvarci
Gli scienziati dell’Università di Aalto in Finlandia hanno messo a punto un modello computazionale capace di prevedere l’evoluzione istantanea delle epidemie, includendo quella immaginaria degli zombi. Si tratta di una sorta di esercizio di pensiero che combina fantasia e statistica per esplorare le implicazioni di un’apocalisse di zombi.
Secondo i risultati di questo studio, se un’epidemia di zombi dovesse esplodere in una grande città, come Helsinki, servirebbero contromisure immediate per evitare la diffusione del virus (che, va notato, è puramente frutto di fantasia). Gli scienziati sostengono che tutto, dall’abbattimento dei contagiati agli isolamenti dei sospetti infetti, dovrebbe essere attuato entro sette ore dal primo contagio. Altrimenti, la popolazione finlandese si ritroverebbe a vagare per le strade con un aspetto zombie e un’andatura claudicante.
La matematica Pauliina Ilmonen, che guida il progetto, ha dichiarato: “La velocità con cui è necessario intervenire per mantenere in vita la popolazione ha stupito anche me. Mi ha fatto riflettere seriamente su dilemmi morali come il rapporto tra diritti individuali e diritti della comunità.” Quindi, mentre il tema degli zombi potrebbe sembrare al di fuori della realtà, questo studio solleva importanti questioni etiche e pratiche che possono essere applicate a situazioni più verosimili, come le pandemie.
Fake news, pandemie e altre emergenze: perché studiamo gli zombi
Potresti chiederti perché gli scienziati dovrebbero dedicare il loro tempo a uno studio così fantasioso come quello sugli zombi. La risposta è che, anche se l’apocalisse di zombi è pura finzione, ciò che emerge da questo tipo di studio può essere applicato a situazioni reali e serie, come le pandemie e la diffusione delle fake news.
Le simulazioni e i modelli utilizzati per prevedere l’evoluzione di un’epidemia di zombi possono essere adattati per comprendere meglio la propagazione di malattie reali e la gestione di crisi. Inoltre, lo studio solleva questioni importanti sul bilanciamento tra i diritti individuali e quelli della comunità, che sono centrali nelle decisioni in situazioni di emergenza.
Mentre un’apocalisse di zombi rimane un’ipotesi incredibilmente remota, ci insegna a considerare gli aspetti etici e pratici di fronte a una crisi. Quindi, mentre aspettiamo che l’inevitabile epidemia zombie di George Romero si materializzi o veniamo morsi da uno zombi, possiamo riflettere sulle lezioni che possiamo trarre da queste simulazioni per affrontare sfide reali come le pandemie e la disinformazione.