Realtà aumentata e metatarso sono due termini tra i più in voga e per certi versi “abusati” del momento. Si tratta di due concetti ben distinti, spesso confusi l’uno con l’altro. L’idea di metaverso fa riferimento all’esistenza, per il momento meramente teorica, di un unico mondo virtuale interconnesso e decentralizzato, accessibile da chiunque in qualsiasi momento. In questa sorta di realtà parallela le persone potrebbero interagire tra loro grazie agli avatar, ovvero la loro rappresentazione grafica digitale.
Si tratta in altre parole di qualcosa che al momento esiste soltanto nei progetti dei numerosi imprenditori che stanno provando a gettare le basi per la diffusione di questa tecnologia nei prossimi anni.
Realtà aumentata e metaverso sono gli antipodi: perché
Su tutti Mark Zuckerberg, numero uno di Facebook che ha addirittura cambiato il nome della società – che controlla anche Instagram e WhatsApp – in Meta. Ma anche Microsoft ha annunciato la creazione di un metaverso.
Per quanto ne sappiamo oggi, per accedere al metaverso di Zuckerberg saranno necessari dei visori se non addirittura dei caschi, che ci permetteranno di immergerci in un mondo al 100% virtuale dove potremo però “incontrare” gli avatar di altre persone. L’esperienza ipotizzata sarà quindi estremamente immersiva. Al momento ci sono però molte perplessità relativamente alla reale attuabilità di questa visione, che, nonostante le sensazionalistiche dichiarazioni di intenti, appare ancora un lontano miraggio.
Secondo diversi esperti, il metaverso così come viene dipinto negli ultimi tempi non esisterà mai. Ben diverso il discorso per la realtà aumentata, spesso erroneamente confusa con la realtà virtuale del metaverso o dei videogame.
Si tratta di due visioni non solo ben distinte, ma per certi versi agli antipodi: il concetto di realtà aumentata è molto meno immersivo e alienante rispetto a quello di metaverso, nonché più concretamente attuabile nel prossimo futuro. La realtà aumentata, già accessibile tramite visori, anziché portarci in una sorta di mondo parallelo virtuale, si limita infatti a sovrapporre elementi digitali al mondo reale.
Quando questa tecnologia sarà diventata di uso comune saremo in grado, ad esempio, di leggere sullo schermo dei nostri visori le informazioni relative ad un monumento semplicemente guardandolo, o meglio, “inquadrandolo”, o di visualizzare direttamente “sull’asfalto” le informazioni di google map mentre siamo alla guida. Nonostante le premesse incoraggianti la realtà aumentata non però è ancora esplosa come ci si aspettava a livello commerciale.
Il mancato successo oltre al fatto che si tratta di una tecnologia ancora agli albori, è dovuto con ogni probabilità alla scomodità e alle eccessive dimensioni dei visori, che verranno però presto sostituiti dai più pratici occhiali, esteticamente indistinguibili dai classici occhiali da sole.