Mai svegliare il can che dorme. Dietro un aspetto ordinario può celarsi una piccola belva da strada: la Renault Clio R.S. lasciò di stucco i sostenitori del marchio francese. Presentata nel 2016, si palesava come un concentrato di potenza, tecnologia e design per trasmettere emozioni uniche al volante. Con ben tre telai e due motorizzazioni tra cui scegliere, sapeva andare incontro alle esigenze e ai gusti di qualsiasi conducente, dal più sportivo al più esigente.
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Fari espressivi
A livello estetico, catturava gli sguardi soprattutto il sistema di illuminazione R.S. Vision. I fari a LED, ispirati alle bandiere a scacchi, conferivano un look aggressivo e tecnologico, migliorando la visibilità notturna. Una serie di studi ha dimostrato l’importanza del tema in termini di sicurezza, e la Casa della Losanga, forte delle sue conclamate competenze, aveva dato una risposta personale.
Diretto da Luca de Meo, il gruppo ha registrato degli ottimi risultati economici e ne continua a realizzare. Nel primo semestre del 2024 ha totalizzato l’ennesimo record per ricavi e margine operativo, a prova della bontà del corso intrapreso. Ciascun brand risponde a un target preciso, studiato a tavolino. Se Dacia strizza l’occhio alle famiglie meno abbienti, con vetture dai prezzi molto aggressivi, il brand Renault è il “fantasista” della situazione. Alla pari di un ottimo numero dieci sui campi da calcio, il centro stile interno ha la capacità di stupire a suon di magie.
Dotazioni all’avanguardia elevavano il valore percepito della Clio R.S. Il sistema R.S. Drive, con le sue tre modalità di guida, consentiva di adattare il veicolo alle rispettive esigenze in qualunque situazione. Invece, il Launch Control assicurava partenze fulminee, mentre l’R.S. Monitor forniva una serie di informazioni utili a monitorare le performance.
Piacere di guida immediato
È, però, sotto il cofano che l’edizione R.S. della Renault Clio sapeva scatenarsi. Due i motori: un 1.6 turbo da 200 CV e un 1.8 turbo da 220 CV, entrambi abbinati al cambio a doppia frizione EDC a sei rapporti. Ma la vera novità risiedeva nei telai. Oltre al classico setup Sport, rivolto a un uso quotidiano, si fregiava del Cup, più rigido e orientato a un impiego misto strada-pista, nonché il Trophy. Equipaggiabile con il propulsore 1.8 turbo, alla versione Trophy era implementabile lo scarico sportivo Akrapovic. Al di là del colpo d’occhio, regalava al mezzo una “colonna sonora” inconfondibile, in grado di far accelerare il battito cardiaco a ogni accelerata.
Il telaio Trophy era il non plus ultra delle prestazioni, un’autentica meraviglia, una delizia per gli amanti della velocità. Da 0 a 100 km/h scatta in appena 6,6 secondi, i 400 m li percorreva da fermo in 14,5 secondi e la velocità massima era di 235 km/h. Inoltre i cerchi da 18 pollici, di 20 mm all’anteriore e 18 mm al posteriore, ne esaltavano il profilo.
“Nuova Clio R.S. propone tutta la tecnologia di Renault Sport per un piacere di guida immediato – annunciava Patrice Ratti, Direttore Generale di Renault Sport Cars -; ogni cliente potrà scegliere, fin dal lancio, fra tre telai e due motorizzazioni. I modelli inaugurano inoltre l’efficace e innovativo sistema d’illuminazione R.S. VISION, firma luminosa esclusiva di Renault Sport”.