Attacco di Israele all'Iran, Netanyahu ha deciso di agire adesso per frenare la minaccia nucleare
Israele ha colpito l'Iran dopo che l'IAEA ha certificato violazioni sul nucleare: Netanyahu ha deciso di agire per fermare la minaccia atomica
Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran dopo la decisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), che il 12 giugno ha stabilito che Teheran non sta rispettando gli obblighi previsti dal Trattato di non proliferazione nucleare. Il New York Times aveva già anticipato che Israele si preparava a colpire, con l’obiettivo di fermare l’Iran prima che raggiunga capacità militari nucleari.
- L’Iran non rispetta gli obblighi sul nucleare
- La scelta di Netanyahu: il momento dell'attacco
- Il rischio di escalation e le reazioni internazionali
L’Iran non rispetta gli obblighi sul nucleare
La risoluzione dell’IAEA è stata promossa da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania, ed è passata con 19 voti favorevoli su 35.
Cina, Russia e Burkina Faso si sono opposte, 11 Paesi si sono astenuti.
ANSA
L’Iran ha reagito con durezza, minacciando di uscire dal trattato e annunciando nuove attività di arricchimento dell’uranio.
Secondo l’agenzia, Teheran ha omesso informazioni su materiali nucleari presenti in siti non dichiarati, violando così gli accordi internazionali.
La IAEA ha parlato di “un pericoloso passo indietro” nei negoziati diplomatici in corso da anni.
La scelta di Netanyahu: il momento dell’attacco
Secondo quanto riportato dal New York Times, le autorità israeliane ritenevano che la finestra per intervenire fosse sempre più stretta.
L’Iran, con le attuali scorte di uranio arricchito, sarebbe potenzialmente in grado di sviluppare fino a 15 bombe nucleari.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, che da tempo considera l’Iran una minaccia esistenziale per Israele, avrebbe deciso di agire subito per colpire i centri nevralgici del programma nucleare.
L’attacco, infatti, ha preso di mira siti come Natanz, Arak e Parchin.
Il rischio di escalation e le reazioni internazionali
Subito dopo l’attacco, l’Iran ha lanciato oltre 100 droni verso Israele. La Guida Suprema Ali Khamenei ha promesso “una risposta severa” e ha accusato Israele di violazione del diritto internazionale.
Anche l’ambasciatore iraniano all’ONU ha invocato l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, quello sulla legittima difesa.
Gli Stati Uniti si sono dissociati pubblicamente, definendo l’azione israeliana “un’iniziativa unilaterale”.
Donald Trump, però, ha dichiarato che Washington era stata informata in anticipo.
L’Unione Europea ha chiesto il cessate il fuoco, mentre la Farnesina ha contattato i 450 italiani presenti in Iran, raccomandando massima prudenza.
La premier Giorgia Meloni ha convocato una riunione d’emergenza.
La tensione resta altissima, e cresce il timore che una risposta iraniana possa trasformare il conflitto in una guerra regionale su larga scala.
