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NOTIZIE 20 FEBBRAIO 2022

Calcolo delle probabilità, il trucco per sbancare alle slot machine

È possibile sbancare regolarmente alle slot machine? Una banda di Pesaro, nelle Marche, sembra aver trovato il metodo giusto. Un hacker e i suoi complici sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza: sfruttando un metodo informatico, il gruppo guadagnava cifre che si aggiravano intorno ai 50mila euro. Dal suo laboratorio, un 36enne, riusciva a controllare le vincite delle slot machine in tutta Italia, attraverso password illecitamente acquisite. Se da una parte, la tecnologia viene usata a fin di bene, come nel caso del servizio “nipoti in affitto” che permette agli anziani di superare il digital divide (il video qui), dall’altra c’è chi sfrutta le proprie conoscenze informatiche per aggirare la legge. In cosa consisteva il metodo dei pesaresi? Ecco tutte le informazioni.

Il trucco per sbancare alle slot machine con un calcolo delle probabilità

Con il sistema inventato dal 36enne di Tavullia, in provincia di Pesaro, attualmente indagato per frode informatica e accesso abusivo, si riuscirebbe a incassare anche 50mila euro al mese. Il metodo consiste nell’individuare quando una determinata macchinetta, posta in un bar o in una qualsiasi attività commerciale, emetterà la giocata vincente e quanto si potrà incassare. Per attuare il trucco, però, si deve essere in possesso della password per entrare nel sistema di vari gestori italiani delle slot machine, che l’hacker era riuscito a ottenere attraverso una rete di informatori. Tutte le slot machine, infatti, seguono il principio che al 60% delle giocate deve uscire una mano vincente. Avendo la password, la banda riusciva a leggere in diretta i vari alert per riscuotere a colpo sicuro. Le vincite oscillerebbero tra i 100 e i 500 euro a macchinetta. L’hacker non le avrebbe incassate da solo, ma con una rete di complici che andava a riscuoterle in tutta Italia, poi dividendosi la somma ottenuta. L’informatico avrebbe persino venduto delle password temporanee ai cinesi per 50mila euro a cessione. Ovviamente questo metodo non è legale e chi lo attua viene indagato dalla Guardia di Finanza rischiando pene per frode informatica e accesso abusivo. Nel caso del 36enne, che era già stato incastrato da un programma televisivo nel 2019, i finanzieri sono ora andati a perquisire la casa dell’uomo, scoprendone il laboratorio informatico.

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