Tranquillo e giocoso com’è nella sua indole. Così è stato avvistato (e ripreso) un raro esemplare di foca monaca nel mare di Capri. È stato notato mentre nuota nell’area marina protetta di Punta Campanella e poi a largo delle coste dell’isola campana. Si tratta di un episodio straordinario che, nelle ultime settimane, si è verificato tre volte.
Infatti, secondo i video amatoriali che circolano in rete, si tratterebbe dello stesso esemplare già avvistato e che l’Ispra – l’Istituto superiore per la protezione e la protezione dell’ambiente – sta monitorando per preservarlo e per analizzare il Dna ambientale. Si tratta di una specie a rischio estinzione che necessita di essere preservato.
L’animale nuotava tranquillo tra le barche
A documentare il raro avvistamento di una foca monaca a largo dell’isola di Capri sono stati due skipper di “Zaccheo Boat Rental”, una società che si occupa di noleggio barche. Ed è proprio fra le imbarcazioni che si vede nuotare l’esemplare marino con una naturalezza e una tranquillità che fanno capire come sia abituato agli esseri umani.
Il video di Michele Zurino e Liberato Milano è stato pubblicato su Instagram dall’associazione per la conservazione della specie “Gruppo Foca Monaca”. È veramente suggestivo vedere il mammifero mentre nuota e pesca, ma la sua presenza è ben più importante: aiuta a valutare lo stato di salute degli ecosistemi marini e l’efficacia delle politiche di conservazione della specie e della biodiversità marina.
Una specie in pericolo che torna a farsi vedere
Non è facile avvistare un esemplare di foca monaca nel Mar Mediterraneo. È infatti fra le 100 specie di mammiferi che rischiano la vita ogni giorno, in tutto il mondo. Con una lunghezza che può toccare i 2,5 metri e un peso che raggiunge i 300 chili, ha un muso buffo con le vibrisse che hanno la stessa funzione di quelle dei felini: aiutano nell’orientamento. Lo si riconosce per la colorazione scura che viene macchiata da una striatura irregolare sul ventre.
In Italia, la foca è stata avvistata in Basilicata, in Sicilia e in prossimità delle isole del Tirreno. È possibile notarla anche nel Mar Egeo, nel Mediterraneo orientale, lungo le coste della Mauritania, delle Isole Canarie e del Mar Nero. Oggi però, nel nostro Paese, si avvistano perlopiù esemplari solitari, ci sono rari gruppi sociali lungo le coste dell’Africa atlantica. Si parla di 50/60 esemplari per volta.
Secondo le stime, in natura, ne restano circa 700 esemplari. A minacciarli sono i pescatori, categoria che ha fatto sì che diventasse un animale schivo e diffidente. In passato, veniva caccia anche per le pelli e il grasso che veniva lavorato per farne olio. In Italia, il turismo e le imbarcazioni da diporto hanno peggiorato una situazione già critica, per non parlare dell’inquinamento e della plastica che viene dispersa in mare e che minaccia molte specie marine.
Il WWF e le associazioni animaliste si impegnano ogni giorno per salvaguardare la biodiversità, attraverso programmi di pesca sostenibile e contro l’inquinamento ambientale. Il “Gruppo Foca Monaca” è molto attivo nel nostro Paese per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il monitoraggio attraverso segnalazioni e sistemi video fornisce un aiuto importante in quest’ottica.