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CURIOSITÀ 04 FEBBRAIO 2025

Sciami sismici a Santorini, il vulcano sta per esplodere di nuovo?

Marta Ruggiero

Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videomaker

Giornalista, videomaker, copywriter e content creator. Mi occupo di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società. In passato ho lavorato in ambito televisivo. Osservo e racconto storie: penna e videocamera sono le mie fedeli compagne di viaggio.

Una serie di sciami sismici a Santorini, un’isola della Grecia (forse la più famosa meta turistica ellenica), sta facendo preoccupare gli esperti e la popolazione presente sul territorio: si teme che il vulcano possa esplodere di nuovo a causa di un’eruzione provocata proprio da piccoli terremoti rilevati negli ultimi giorni del mese di gennaio e nei primi di febbraio del 2025.

Ecco perché sismologi e leader politici si sono riuniti al Ministero per la crisi climatica e la protezione civile locale. L’isola del Mar Egeo, infatti, si sviluppa attorno a una caldera vulcanica allagata. Con questo termine si definisce una conca a imbuto ricoperta d’acqua dove si trova un cratere. Nel caso specifico di Santorini, è profonda 400 metri e ha un diametro di ben 10 chilometri.

La struttura odierna dell’isola greca è stata plasmata attraverso un’eruzione minoica del 1600 a.C., una delle più grandi eruzioni vulcaniche della storia mondiale, secondo il Lamont-Doherty Earth Observatory di New York. Non a caso si pensa possa avere ispirato i racconti sulla città perduta di Atlantide che – leggenda narra – si trova sott’acqua.

Terremoti a Santorini: cosa sta succedendo all’isola

Gli esperti hanno rilevato una serie di sciame sismici che potrebbero creare problemi alla parte settentrionale della caldera vulcanica di Santorini. Una stazione sismica, gestita dall’Università Aristotele di Salonicco, negli ultimi giorni di gennaio 2025, ha rilevato almeno 39 piccoli terremoti di magnitudo 3,5 o inferiore mentre nei primi due giorni di febbraio sono state registrare 200 scosse di magnitudo superiore a 3.0 della scala Richter, e una nella mattina del 3 febbraio ha toccato la magnitudo 4.9.

Non è la prima volta che ci si trova ad affrontare situazioni simili e non sempre si deve correre ai ripari. Fra il 2011 e il 2012, un movimento di magma sotto la superficie ha provocato sciami sismici simili a quello odierno. A renderlo noto, all’epoca, è stato il Global Volcanism Program dello Smithsonian National Museum of Natural History. Questo movimento pare sia stato provocato da uno sprofondamento di Nea Kameni, una piccola isola che si trova al centro della caldera sommersa.

Il vulcano distruttivo potrebbe risvegliarsi ed eruttare?

L’ultima volta che il vulcano dell’isola di Santorini è esploso è stato nel 1950. Si è trattato di un’eruzione relativamente piccola, che ha prodotto ‘soltanto’ una cupola di lava e nubi di cenere che si sono sollevate per diverse centinaia di metri nel cielo.

Un’altra eruzione, risalente al 726 d.C., invece, avrebbe fatto bollire il mare e fatto volare pezzi di pomice a 400 chilometri di distanza rispetto al vulcano. Inoltre, una ricerca del 2024 ha dimostrato come ci sia stata un’attivista vulcanica rilevante più di 500mila anni fa, che ha provocato lo spostamento di 90 chilometri cubici di roccia e cenere. Nonostante le esperienze passate, a questo giro, gli scienziati non si aspettano che l’attuale agitazione possa avere esiti così importanti e pericolosi per gli abitanti dell’isola.

“Quello che dobbiamo capire è che il vulcano di Santorini produce esplosioni molto grandi ogni 20mila anni. Sono passati tremila anni dall’ultima esplosione, quindi abbiamo molto tempo davanti a noi prima di affrontare una grande esplosione”, queste sono state le parole rassicuranti di Efthymios Lekkas, sismologo e capo del comitato di monitoraggio scientifico per L’Hellenic Volcanic Arc, dopo l’incontro con il viceministro, il capo dei vigili del fuoco e alcuni funzionari della Grecia.

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