In circolazione ci sono truffe di tutti i tipi, online, porta a porta e anche su strada. Molti automobilisti sono infatti rimasti vittime del raggiro della targa clonata. Si sono visti arrivare multe o addirittura sono stati indagati per reati che non avevano assolutamente commesso. Come è possibile? Perché dei malfattori avevano usato la targa della loro auto su altre vetture con le quali si spostavano per compiere i loro reati.
Come funziona la truffa della targa clonata
In un caso un uomo residente a Milano ha dovuto difendersi dall’accusa di truffa aggravata a un anziano. A incastrarlo, secondo l’accusa, sarebbe stato il numero di targa dell’auto utilizzata dai responsabili del raggiro e il modello della macchina. A distanza di settimane si è scoperto, per fortuna, che l’auto del milanese è bianca, mentre quella ripresa dalle telecamere (appartenente ai truffatori) era grigia.
I malviventi avevano clonato la targa del 40enne di Milano e l’hanno posizionata su una vettura dello stesso modello dell’innocente automobilista ma di un colore diverso.
Un’altra versione della frode è stata attuata a Brindisi. Una donna è stata chiamata da un numero sconosciuto. Un uomo, spacciandosi per carabiniere, le hanno detto che che nei giorni precedenti era stato commesso un reato con la sua auto suggerendo che probabilmente le era stata clonata la targa. A quel punto l’invito ad andare alla motorizzazione per chiarire la situazione. La signora è così uscita di corsa da casa, lasciando l’anziana madre da sola. Mentre la proprietaria dell’auto era alla motorizzazione, i ladri hanno raggirato l’anziana e sono riusciti a svaligiarle l’appartamento.
In altri casi alcune persone si sono viste recapitare multe da autovelox posti in città in cui non erano mai stati o altri tipi di sanzioni per reati che non avevano assolutamente commesso. Oltre alla truffa della falsa assicurazione online bisogna stare attenti anche a quella della targa clonata.
Come capire se la propria targa è stata clonata
In molti casi la clonazione della targa avviene in maniera artigianale. I malviventi, grazie a del nastro isolante e a del bianchetto, riescono a modificare i numeri e le lettere delle targhe. Può essere quindi una casualità che vanga colpito un automobilista piuttosto che un altro.
Se arriva a casa una multa in una data in cui si era da tutta un’altra parte o non era proprio stata usata l’auto, la prima cosa da fare è presentare una denuncia contro ignoti, presso la polizia stradale. Poi bisogna presentare prove che dimostrino che, nel giorno indicato e all’orario in cui sarebbe stato compiuto il reato, non si era alla guida all’indirizzo oggetto della sanzione.
Per esempio si potrebbe dimostrare che si era al lavoro in una determinata città, diversa da quella del misfatto, trovare testimoni che confermino che si era in palestra o comunque in un altro posto.
Infine per verificare se la propria targa è stata clonata, è possibile fare anche un controllo via Internet: ci sono delle piattaforme specifiche, come il servizio Web del Ministero dell’Interno, il quale può dare delle maggiori informazioni su eventuali clonazioni di targhe, magari prima di acquistare un nuovo veicolo usato e cadere in truffe e frodi spiacevoli.