I vertici del Gruppo Volkswagen si stanno rendendo conto che all-in sull’elettrico non è stato vincente. Con uno slancio ottimistico si è puntato su EV dal look anonimo e molto simili anche nei nomi. Sigle spersonalizzanti che hanno acuito una immagine nebulosa delle proposte full electric della gamma. A 10 anni dalla temuta dead line europea delle auto termiche, ibride comprese, già sarebbero dovute spopolare le EV di Wolfsburg.
Al di là dei nomi freddi e di uno stile privo di personalità, tutte le ID in listino sono state lanciate a costi proibitivi per la fascia media. Un controsenso per il marchio del popolo che dovrebbe puntare a un contenimento dei prezzi. Con un hype sulle proposte elettriche ai minimi storici nel Vecchio Continente è tempo di cambiare strategia. La concorrenza americana e cinese è aumentata a dismisura e, senza un nuovo approccio, il rischio di flop è alto per il colosso tedesco. La ID.7 sta faticando a emergere proprio a causa dei competitor del Paese del Dragone Rosso. Martin Sander, membro del Consiglio di Amministrazione del marchio VW, ha annunciato lo stop alle sigle numeriche della gamma ID.
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Volkswagen in cerca di una nuova identità
Dal prossimo anno arriveranno novità nella gamma elettrica, a partire dalla versione di serie della concept car ID. 2all. Lo scopo è quello di riavvicinare le persone alle auto, anche nel complesso mondo alla spina. Dopo i tanti proclami degli anni scorsi, in una Germania sempre più in crisi i top brand hanno rivalutato l’offensiva elettrica. Mercedes ha rinviato a data da destinarsi i propositi green della gamma. I numeri delle EQ non sono risultati in linea con le aspettative. Una gamma full electric può attendere anche per Audi e BMW, alle prese con numeri in calo.
Volkswagen ha deciso di invertire la rotta: basta numeri e lettere, si torna al passato con nomi veri e riconoscibili. Il programma ID. è cominciato nel 2017 con il lancio del ID.3. La commercializzazione è avvenuta nel 2019 e, a seguire, la famiglia si è allargata con ID.4, ID.5, ID.6 (immessa sul mercato cinese), la berlina ID.7 e il minivan ID. Buzz. Entro il 2027 sarebbero dovute arrivare anche la ID.1 e la ID.2. Secondo Sander “le auto avranno di nuovo nomi veri. Quando lanceremo i nuovi modelli, sarà evidente: né la ID. 2all né la ID. Every1 manterranno questi nomi“.
Inizia una nuova era
Volkswagen potrebbe rispolverare grandi classici del passato. La futura ID.2 potrebbe chiamarsi Polo, anche per festeggiare il 50° anniversario. La ID.1 potrebbe essere battezzata Lupo, Fox, Up! o con un nome inedito. Kai Grünitz, a capo dello sviluppo tecnico di VW, ha ammesso che dal 2026 partirà un ampio restyling della gamma elettrica. Il costruttore tedesco sta già lavorando alle versioni full electric della Golf e del SUV T-Roc, attese entro il 2030. Non è escluso che nomi come Passat e Tiguan diventino emblemi del nuovo linguaggio VW 100% elettrico, ma tanto dipenderà dalle decisioni della Commissione europea.
Martin Sander ha aggiunto: “Siamo molto soddisfatti della domanda. L’ID.3 ha un portafoglio ordini importante, e in Europa stiamo già vendendo più ID.7 che Passat“. Nel 2026 sbarcherà sul nostro mercato la ID. 2all, prevista con un prezzo di partenza di 25.000 euro, poi sarà il turno dalla ID. Every1 nel 2027, che dovrebbe costare appena 20.000 euro. “Stiamo rivedendo ogni singola voce di spesa. Niente è lasciato al caso, usiamo nuovi metodi di produzione e lavoriamo su piani concreti. Non si costruisce un futuro sull’ottimismo, ma su numeri solidi“, ha concluso Sander.