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CURIOSITÀ 10 APRILE 2024

Gli effetti dell'eclissi di Sole sugli animali: panico e paura tra gli ospiti dello zoo

Non è stato solo un evento astronomico suggestivo: l’eclissi solare totale dell’8 aprile 2024 è stata anche un’importante occasione per gli scienziati per condurre esperimenti in condizioni impossibili da ricreare senza l’allineamento tra Terra, Sole e Luna. I veterinari e gli etologi dello zoo di Fort Worth, in Texas, ad esempio, ne hanno approfittato per monitorare il comportamento degli animali in cattività. Scoprendo reazioni davvero insolite tra giraffe, gorilla, leoni e fenicotteri.

Con l’avvicinarsi della totalità dell’eclissi, molti ospiti a quattro zampe della struttura hanno iniziato a mostrare segni di curiosità e ipervigilanza, un comportamento atipico rispetto alla loro routine quotidiana. Altri sembravano provare sensazioni di panico.

Quali sono gli effetti dell’eclissi di Sole sugli animali

Elefanti, giraffe, cudù, bonobo, coati, gorilla e tartarughe giganti di Aldabra si sono spostati verso le porte delle stalle man mano che il cielo si oscurava. Questo movimento potrebbe essere interpretato come una ricerca di riparo o una reazione istintiva alla rapida riduzione della luce, simile al tramonto, che usualmente segnala l’approssimarsi della fine del giorno.

Effettivamente i comportamenti più insoliti sono stati notati tra animali che normalmente sono meno dinamici durante le ore di sole. Erano molto irrequieti gli esemplari di bassarisco, un piccolo procionide nordamericano, e due specie di gufo.

Gli uccelli, incluse specie come fenicotteri e pinguini, hanno mostrato uno dei comportamenti più particolari, formando gruppi compatti prima della totalità, cioè del momento di massima oscurità del Sole, e riducendo progressivamente i loro vocalizzi fino al silenzio completo. Sembrerebbero aver trovato conforto, insomma, nella vicinanza con i propri simili.

Panico e ansia tra gli animali dello zoo durante l’eclissi di Sole

Zebre e giraffe si sono messe a correre durante l’eclissi, mentre gli scimpanzé hanno iniziato a pattugliare il perimetro del loro recinto. In entrambi i casi si tratta di attività di esplorazione e vigilanza in risposta all’ombra calata improvvisamente su una lunga area dell’America del Nord.

Anche i facoceri hanno iniziato a fare la guardia davanti ai cancelli dei guardiani del parco e i ghepardi hanno passeggiato inquieti nel proprio recinto erboso, suggerendo una generale sensazione di ansia o incertezza scatenata dall’eclissi totale. Quasi un attacco di panico per il mondo animale, in cui prede e predatori aguzzano i sensi durante le situazioni di pericolo.

Perché è importante studiare le eclissi di Sole per la scienza

Eventi astronomici su larga scala possono avere un impatto diretto e significativo sul comportamento animale, probabilmente attivando istinti legati alla percezione di un’imminente minaccia. D’altronde anche molti esseri umani hanno ipotizzato la fine del mondo per l’8 aprile, in concomitanza con l’eclissi totale di Sole.

La scienza ha avuto un’importante occasione per studiare da vicino le complesse interazioni tra la fauna selvatica e le dinamiche del nostro sistema solare. Ma le osservazioni effettuate allo zoo di Fort Worth non si limitano a segnare un progresso nei campi della zoologia e dell’etologia. Possono aiutare a compiere passi avanti anche per la salute e la tecnologia.

Si aprono infatti importanti scenari sull’influenza che gli astri e l’alternanza di luce e buio possono avere sul comportamento umano. Sappiamo già, ad esempio, che si è più tristi nei luoghi dove il giorno dura meno e si hanno più difficoltà a dormire con cambi improvvisi di abitudini, dopo un viaggio dall’altra parte del mondo o semplicemente quando cambia l’ora legale.

La prossima occasione per monitorare l’impatto delle eclissi e delle ore di oscurità sul modo in cui ci relazioniamo al mondo e sul nostro benessere sarà il 12 agosto 2026, quando una nuova eclissi totale sarà visibile in Groenlandia, Islanda, Spagna, Russia e una porzione di Portogallo. Anche in Italia sarà possibile osservare il fenomeno, anche se da noi e nel resto d’Europa non si tratta di un’eclissi parziale.

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