Il supervulcano dei Campi Flegrei è da tempo sotto stretto controllo a causa dell’aumento recente della sismicità e del bradisismo. Ora, un’innovativa scoperta geologica, annunciata nella rivista AGU Advances, ci fornisce un quadro ancora più chiaro. E se confermato, il meccanismo e i materiali rilevati potrebbero spiegare la pressione che si accumula nel sottosuolo e l’imprevedibilità dell’attività vulcanica dell’area.
Cosa succede sotto la superficie dei Campi Flegrei
Lo studio è stato condotto da Lucia Pappalardo e i colleghi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: hanno trovato la presenza di uno strato di tufo indebolito (situato tra tre e quattro chilometri di profondità) che potrebbe servire da “tappo” per i gas che altrimenti scapperebbero dalla camera magmatica. Questo potrebbe chiarire perché il sottosuolo è pressurizzato e perché le scosse nell’area sono così imprevedibili.
La roccia vulcanica porosa in questione, che è stata perforata da intrusioni magmatiche per diverse migliaia di anni, è stata indebolita al punto tale che le fughe di gas provocano il suo collasso e bloccano il canale che si apre nella camera magmatica più profonda, a 12 chilometri di profondità. Questo gas, che impregnerebbe la roccia, potrebbe innescare la fratturazione e la deformazione che sono i motori dei terremoti, del movimento su e giù del vulcano. I campioni di roccia frantumati sono stati studiati attraverso la microtomografia a raggi X per determinare la risposta dei campioni alla compressione.
Cosa c’è di diverso ora nel monitoraggio dell’area
Alcune recenti immagini 3D hanno rivelato il cuore dei Campi Flegrei, ma questa scoperta potrebbe implicare un cambiamento nel monitoraggio del supervulcano. Finora ci si era concentrari principalmente sullo studio delle vibrazioni del suolo sulla superficie e sotto la superficie, ma ora i segnali superficiali potrebbero non catturare e spiegare completamente tutta l’attività interna del vulcano.
Anche una calma apparente in superficie potrebbe nascondere dinamiche sotterranee intense, a causa di questo tappo che impedisce al gas di fuoriuscire. Per chiarire: non c’è nulla che indichi una eruzione imminente, ma l’accumulo di pressione non promette niente di buono ed è risaputo che la popolazione dell’area circostante i Campi Flegrei abita una regione difficile da comprendere e molto instabile.
Ad esempio, nel maggio 2025, la sismicità è aumentata. Alle 12:07 del 13 maggio, un terremoto di magnitudo 4,4 ha colpito l’area metropolitana di Napoli, seguito da altri di magnitudo 3,5 e 3,3, nello stesso giorno. Ma questi sono solo gli eventi più recenti in una serie di scosse che dura da mesi e che ha tenuto costantemente la popolazione locale in allerta.
Perché questa scoperta è globale e non solo italiana?
I supervulcani sono rari, ma possono produrre impatti devastanti, il che rende il lavoro di studio di Lucia Pappalardo e dei suoi colleghi di rilevanza internazionale: scoperte come questa aiutano a spiegare cosa sta succedendo con il maxivulcano. Uno strato di roccia porosa che ostacola il gas in risalita e aumenta la pressione interna potrebbe fornire indizi vitali per comprendere altri vulcani del genere in tutto il mondo, ad esempio quello di Yellowstone negli Stati Uniti o il Lago Toba in Indonesia.