Complici i film e le false credenze, ci sono dei comportamenti che, durante un terremoto, sembrano corretti e invece espongono a un rischio maggiore. Mettersi sotto i vani delle porte è uno di questi. Quando la Terra comincia a tremare, il primo istinto è scappare. Cercare una via d’uscita, correre verso la porta o l’ascensore, magari gridare. Ma, come ricordano gli esperti di sismologia e della Protezione Civile, proprio quei gesti istintivi sono spesso i più pericolosi.
Secondo gli studiosi di uno dei fenomeni più imprevedibili è meglio rimanere ben ancorati al suolo e proteggersi. La regola, infatti, è: abbassarsi, coprirsi, tenersi. Ma vediamo più nel dettaglio cosa significa e quali sono le scelte che possono fare la differenza fra la vita e la morte.
Se c’è un terremoto, abbassati!
In caso di terremoto, cercare riparo sotto la porta non è una buona idea. Appena si percepisce la scossa, non si deve restare in piedi: meglio mettersi subito sulle mani e sulle ginocchia, per evitare di essere sbalzati a terra. È un movimento che può sembrare banale, ma che riduce enormemente il rischio di cadere e ferirsi.
Secondo la Protezione Civile, la maggior parte degli infortuni durante un sisma, infatti, non avviene per il crollo dell’edificio, ma per gli oggetti che cadono, a causa di vetri che si rompono, di scaffali o lampadari che oscillano e colpiscono chi si trova nella loro traiettoria. Stare bassi significa avere un baricentro più stabile e proteggere il corpo.
In caso di sisma, copriti!
La seconda regola salvavita, una volta a terra, è quella di proteggersi la testa e il collo con un braccio e una mano. Se nelle vicinanze ci sono un tavolo o una scrivania robusti, è bene usarli come scudo per evitare di essere feriti da eventuali detriti.
Il vecchio consiglio di ripararsi sotto l’arco di una porta, oggi, non è più raccomandato. Le strutture moderne non hanno più telai portanti come una volta, quindi una porta non offre una protezione reale. Meglio, piuttosto, accovacciarsi accanto a un muro portante, lontano da finestre o mobili alti.
Terza regola d’oro: tieniti!
Durante la scossa di terremoto, se si è sotto un tavolo, è raccomandato afferrare una delle gambe e non muoversi. Il terreno e i mobili si muoveranno con forza, ma il segreto è rimanere fermi, protetti e stabili.
Gli esperti sottolineano che molte persone si fanno male proprio mentre tentano di spostarsi durante il sisma: inciampano, vengono colpite da oggetti, perdono l’equilibrio. Restare fermi è spesso la scelta più sicura.
Cosa non fare in caso di terremoto
Nonostante possa essere istintivo farlo, la prima cosa da evitare se si sente una scossa di terremoto è uscire di casa. È comprensibile voler correre fuori, ma è un errore. All’esterno cadono vetri, cornicioni, insegne, tegole. Le scale e gli ascensori sono zone di rischio.
Solo dopo che la Terra smette di tremare, si può valutare se è il caso di lasciare l’abitazione. Comunque, è sempre meglio usare le scale (senza soffermarcisi, perché possono cedere) e mai l’ascensore: potrebbe bloccarsi o crollare nel vano.
Anche mentre si è a casa, non bisogna accendere fiamme o interruttori: potrebbero esserci fughe di gas. Inoltre, sono da evitare i balconi ed è consigliato non telefonare se non è strettamente necessario: le linee devono restare libere per le emergenze.
In definitiva, come spesso accade, la prevenzione è la strategia migliore. La sicurezza va predisposta prima che determinati eventi si verifichino. Ecco allora che librerie e mobili alti vanno fissati alle pareti e i punti più sicuri vanno individuati in anticipo. La paura e la confusione possono giocare brutti scherzi e far perdere secondi preziosi.