Viaggiare è certamente un’occasione di arricchimento, di relax e di riposo. Un momento che merita di essere ricordato e immortalato con il proprio smartphone, ma con le nuove tecnologie è importante fare attenzione, non soltanto a eventuali furti e smarrimenti, ma anche alla protezione dei dati sensibili. È la nuova allerta che proviene direttamente dalla Cina.
Si chiama Massistant ed è uno strumento molto usato dalle forze dell’ordine asiatiche. Serve a estrapolare informazioni dai dispositivi elettronici, sia della popolazione locale che dei viaggiatori stranieri. Quindi, se stai pensando di fare un viaggio in Cina, o hai intenzione di programmarlo, è opportuno che tu sappia a quali potenziali pericoli vai incontro.
L’allarme Made in China, come funziona
Non sono solo gli hacker, per definizione fuorilegge, a mettere a repentaglio la sicurezza dei dati personali che circolano attraverso l’utilizzo degli smartphone e di altri dispositivi elettronici. Qui siamo di fronte a una violazione della privacy legalizzata. A usufruire di un malware, infatti, sono gli agenti di polizia cinesi che collegano i dispositivi a una macchina e, così, riescono a entrare in possesso di informazioni private. Si tratta di una trovata ideata e prodotta da Xiamen Meiya Pico, azienda locale leader nel settore.
Il rischio di essere controllati dalle autorità si corre, per esempio, durante i controlli in aeroporto. La buona notizia è che, perché ciò avvenga, è necessario entrare in possesso del dispositivo. Non si tratta dunque di violazioni fatte di soppiatto, ma di monitoraggi di cui ci si può rendere conto perfettamente. L’agente, infatti, deve chiedere al legittimo proprietario lo sblocco dello smartphone.
Sono a rischio messaggi, immagini, geolocalizzazioni, registrazioni audio, i contatti della rubrica e tanti altri dati sensibili e personali. Si tratta di una metodologia di sorveglianza che fa quantomeno pensare e che non è certamente democratica. Sono diversi gli esperti del settore che denunciano una pratica quantomeno discutibile.
Lookout, leader nel settore informatico, ha individuato un ecosistema che permette alle autorità cinesi di ottenere informazioni di cittadini e viaggiatori. È una situazione resa legale dalle leggi in vigore in Cina. Infatti, dal 2024, alle autorità di sicurezza interna è permesso perquisire dispositivi elettronici, anche senza mandato o un’indagine penale in corso.
Come capire se si è vittime di Massistant
Se questa notizia non ti ha fatto cambiare destinazione, sappi che c’è una buona notizia. Se il tuo smartphone viene controllato in viaggio e i tuoi dati personali finiscono nei database di Massistant, lo saprai. Oltre alla richiesta obbligatoria dello sblocco del device, infatti, si noterà una nuova app fra quelle già presenti. Questa potrà essere rimossa, ma ormai il danno sarà stato fatto. L’unica soluzione, per bypassare l’allarme smartphone quando si viaggia in Cina e proteggere i propri dati sensibili da eventuali controlli, è bonificare il telefono prima della partenza e lasciare lo stretto indispensabile al suo interno.
Si tratta di una evoluzione di MSSocket, uno strumento forense sempre prodotto da Xiamen Meiya Pico e balzato alle cronache neol 2019. Grazie a questi strumenti, oggi, l’azienda detiene circa il 40% del mercato della “digital forensics” in Cina. Per questa ragione, nel 2021, è stata sanzionata dal Governo americano per aver fornito strumenti di sorveglianza al regime cinese.
Controllo alle frontiere, la situazione negli Stati Uniti e i rimedi
Purtroppo, però, da quando Donald Trump è presidente degli Stati Uniti, la situazione è molto delicata anche in America. I controlli alla dogana, infatti, non riguardano solo i bagagli ma possono includere le richieste di accesso ai dispositivi elettronici. E non sono state poche le persone che si sono viste negare l’ingresso in seguito a presunte anomalie riscontrate. Per fortuna però ci sono delle soluzioni:
In relazione ad altre pretese da parte delle autorità competenti, in America, ci si può appellare al quinto emendamento e, cioè, alla facoltà di non rispondere. In questo modo si possono proteggere le proprie password e ci si può rifiutare di sbloccare il proprio telefono.