La moda è spesso legata al mondo femminile, ma prima o poi anche per gli uomini arriva il momento di cedere al fascino (o alla pressione sociale!) dello shopping di alta sartoria. E in questi casi, alzi la mano chi è in grado di capire con una sola occhiata se un abito da uomo è di qualità elevata o scadente. Non barate!
Ma se vi dicessimo che possono bastare una manciata di secondi per trovare un completo da sfoggiare sul tappeto rosso? La scelta di un modello di qualità non è solo questione di marca o prezzo. Si tratta invece di un’arte che richiede occhio, tatto e conoscenza dei dettagli.
Con questa full immersion di consigli forse non diventerete grandi stylist, ma di certo farete acquisti consapevoli per essere i più chic della festa.
ABC: Abito, Bottoni, Cuciture
Un abito di qualità passa da bottoni e cuciture fatte a regola d’arte. E da qui si deve partire. Queste ultime devono essere ordinate, chiare, nette e resistenti, sia all’esterno, ma anche sotto la superficie. Una cucitura disordinata, con punti irregolari o fili che sporgono, è sempre un cattivo segno.
Un altro dettaglio rivelatore, come accennato, è quello dei bottoni. In un abito di qualità, sono spesso realizzati in corno naturale, madreperla, ottone lucido o ceramica. Anche il modo in cui sono cuciti conta.
I bottoni che cadono sono un chiaro segno di un abito di scarsa qualità. Devono essere ben saldi e sollevati dal tessuto per permettere una chiusura fluida.
Il tessuto, cuore dell’abito
Il cuore dell’abito, quando si parla di qualità, resta sempre il materiale di cui è fatto. Il capo migliore è realizzato con un filato sottile, dai colori veri e reali, in grado di riflettere la luce in modo naturale.
La lana merino, la seta e il lino di buona fattura garantiscono un’ottima vestibilità e una durata nel tempo. Ma occhio anche all’imbottitura, meglio se in seta e cucita con cura soprattutto lungo l’orlo, dove si concentrano le tensioni del tessuto.
E che dire della costruzione interna della giacca, che determina la forma e la durata del capo. Nelle giacche sartoriali, la parte anteriore viene rinforzata con il crine di cavallo e una tela chiamata canvas, disponibile in diversi spessori.
Deve il suo nome alla cannabis, pianta da cui si ricavava originariamente – anche se ora esistono molte alternative.
Più la tela è spessa, più la giacca risulterà costruita e rigida, con una silhouette più decisa. È un elemento che non si vede, ma si percepisce ogni volta che la giacca si indossa: un canvas cucito, non incollato, assicura morbidezza, respiro e una caduta naturale.
Il reverb e le tasche
A meritare uno sguardo approfondito anche il reverb (o revers), cioè la parte della giacca che si ripiega sul petto. Deve risultare leggero nel punto in cui inizia a piegarsi, senza essere troppo rigido o piatto. Quando il reverb segue la linea del corpo, significa che la costruzione è di livello sartoriale.
Ma non bisogna dimenticare le tasche, che devono apparire definite e piatte. Se invece sono gonfie o mal posizionate, è segno che la giacca è stata tagliata e montata con poca precisione.
Ricapitolando, per scegliere un completo da uomo di qualità bisogna sempre assicurarsi di avere a che fare con: