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BUONO A SAPERSI 03 GENNAIO 2024

La truffa del cyber rapimento: bloccati in casa per il riscatto

I raggiri sono sempre dietro l’angolo, avvengono nella vita reale così come sul web. La truffa del cyber rapimento è un rischio relativamente recente e molto subdolo, dal quale è importante sapere come ci si può difendere. I fatti di cronaca parlano chiaro rispetto al margine di manovra che hanno determinati esperti informatici. Professionisti del settore che sfociano nella criminalità e che possono anche mettere a repentaglio l’incolumità delle vittime.

Adolescente cinese ritrovato dopo un cyber rapimento: la vicenda

L’ultimo caso in ordine di tempo è quello dello studente cinese Kai Zhuang. Le forze dell’ordine dicono di averlo trovato “molto impaurito e in condizioni di ipotermia”, all’interno di una tenda in una zona rurale dello Utah, negli Stati Uniti. Vittima della truffa del cyber rapimento, i genitori hanno dovuto pagare 80 mila dollari per poter riabbracciare il figlio.

Si tratta di un vero e proprio crimine molto diffuso negli Usa, ai danni di studenti stranieri. Consiste nel convincere i malcapitati a isolarsi e a scattare selfie fingendosi prigionieri. Il tutto avviene sotto controllo da remoto, attraverso il supporto di Skype e Facetime. La vittima e la sua famiglia vengono poi tenute sotto scacco perché minacciate di ripercussioni fisiche nel momento in cui non si decide di pagare un riscatto.

Nel caso di cronaca che ha visto coinvolto Kai Zhuang, il luogo del sequestro è stato individuato a 40 chilometri da Riversdale. Si trovava in una tenda priva di riscaldamento, con cibo e acqua limitati. L’unico conforto era dato da un sacco a pelo. Una serie di telefoni, rinvenuti dalla polizia, serviva ai rapitori per tenerlo sotto controllo a distanza. Da remoto avviene anche la truffa dell’sms su PostePay.

Come funziona un cyber rapimento e come ci si può difendere

La truffa del cyber rapimento non è recentissima: i primi casi registrati risalgono al 2013 in Messico e al 2017 in America. Sapere nel dettaglio come funziona è il primo passo per imparare a difendersi. La prima mossa dei rapitori consiste nell’accertarsi che i genitori della potenziale vittima possano pagare il riscatto. Superata poi la fase di convincimento che vede lo studente o la studentessa isolarsi e scattarsi foto per apparire dei veri e propri ostaggi, inizia quella di ricatto alla famiglia.

Nonostante la situazione sembri ben diversa, non c’è mai un coinvolgimento reale e fisico dei rapitori: questi agiscono sempre da remoto. Anche il contatto dei familiari avviene a distanza. Ci sono stati anche casi in cui la prova della voce del prigioniero veniva data attraverso l’AI, la stessa intelligenza artificiale che supera il testi di Turing.

Fondamentale per difendersi da questo tipo di raggiro che riguarda i social network è non dare troppe informazioni su di sé attraverso i social network, soprattutto nei casi di minori, poi è importante evitare di accettare le amicizie da persone – o sedicenti tali – sconosciute. Se queste precauzioni non si rivelano sufficienti e si resta vittime di un cyber rapimento, gli esperti consigliano alla famiglia di verificare sempre che si tratti di un reale sequestro o meno e, comunque, di contattare le forze dell’ordine.

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