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CURIOSITÀ 22 DICEMBRE 2025

Perché molluschi alieni invadono il lago di Castel Gandolfo?

A gennaio 2025 le spiagge del lago di Castel Gandolfo si sono riempite di piccoli gusci bianchi. Si è a lungo parlato dell’invasione di una specie marina aliena nello specchio lacustre dei Castelli Romani. Una piccola lumaca, tipica delle paludi della Florida, ha iniziato a proliferare in modo incontrollato nel nostro territorio, non avendo alle nostre latitudini predatori naturali.

Cosa sono i molluschi alieni a Castel Gandolfo

A spiegare cosa potessero essere i molluschi alieni a Castel Gandolfo è stata la pagina Facebook “Scienze Naturali” che ha ipotizzato si potesse trattare, in particolare, del gasteropode Helisoma scalare. La sua presenza nel lago Albano (o di Castel Gandolfo) risale addirittura alla fine degli anni ’80 del secolo scorso.

Negli anni la popolazione è cresciuta in maniera incredibile fino al fenomeno di inizio 2025 quando la spiaggia del bacino vulcanico è stata completamente ricoperta dai gusci vuoti del piccolo animale.

La pagina Facebook “Scienze naturali” ha spiegato che la specie è “originaria degli ambienti dulciacquicoli della Florida, quindi proveniente da latitudini tropicali e subtropicali”.

Segnalata nel Lazio per la prima volta nel 1986, “con il tempo la sua popolazione è cresciuta sempre più e, in parallelo, sono aumentate le morie”, si legge ancora evidenziando come “la situazione sia fuori controllo, con milioni di esemplari che creano dei densi tappeti che ricoprono ampie porzioni di riva, trasformando le classiche spiagge nere vulcaniche in inaspettate spiagge bianche e candide”.

Perché i molluschi alieni hanno invaso il lago di Castel Gandolfo

Finora non era chiaro come la specie aliena, dall’America del Nord sia arrivata nel mar Tirreno. Un articolo scientifico pubblicato sulla rivista specializzata Folia Malacologia a quasi un anno dallo spiaggiamento di massa a Castel Gandolfo ha spiegato che le conchiglie, nel gennaio 2025, si sono accumulate in fasce di una decina di metri di lunghezza, 1 metro di larghezza e 5 centimetri di spessore al massimo.

Nessuna delle conchiglie ospitava tessuti molli, inoltre presentavano segni di erosione e abrasione legati probabilmente allo sfregamento col substrato. Non sono stati inoltre recuperati individui vivi, ciò suggerisce che gli animali fossero morti ben prima che avvenisse lo spiaggiamento.

A Fanpage, l’ecologo marino Andrea Bonifazi, fondatore della pagina Facebook “Scienze Naturali”, ha spiegato che se inizialmente si era pensato a una moria improvvisa, non era chiaro cosa avesse potuto provocarla.

Secondo il divulgatore scientifico, l’ipotesi più plausibile è che ciò sia collegato all’abbassamento del livello delle acque del lago, pari a circa 7 metri negli ultimi 40 anni.

I depositi sommersi di questi molluschi, che evidentemente si sono accumulati nel corso degli anni, sarebbero quindi stati risospesi a causa di un evento meteorologico straordinario. Dalle osservazioni, i milioni di molluschi erano già morti da tempo e depositati sul fondale. È probabile che a causa di onde e maree innescate da fenomeni atmosferici, di concerto con i livelli dell’acqua più bassi, siano stati depositati sulla sponda del lago, dando vita all’insolito spiaggiamento di massa sul litorale del lago di Castel Gandolfo.

Come infatti spiegato nello studio, il teleidrometro dall’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Centrale ha rilevato un picco di riduzione del livello dell’acqua del lago di circa 50 centimetri tra il 2023 e il 2024.

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