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SPETTACOLI E VIP 08 LUGLIO 2025

Chi è Ema Stokholma, la vita e la carriera dell'artista francese

Dalle passerelle della moda alla consolle, passando per i microfoni della radio e i riflettori della televisione: la vita e la carriera di Ema Stokholma sono un intreccio di esperienze che raccontano il percorso di una donna capace di costruire un percorso artistico variegato.

La sua figura è ormai diventata riconoscibile al grande pubblico, anche grazie alla capacità di affrontare sfide in settori differenti tra loro. Stokholma ha fatto dell’arte uno strumento di espressione, emancipazione e racconto personale. Quel che non tutti sanno, è che dietro il successo si cela una storia intensa e non sempre semplice.

Ema Stockholma: le violenze nella vita privata

Nata in Francia nel 1983 con il nome Morwenn Moguerou, Ema Stokholma vive un’infanzia difficile, segnata da maltrattamenti familiari, che la spingono a fuggire di casa a soli 15 anni per rifugiarsi dal padre in Italia. Di quegli anni bui, Ema ha parlato in alcune interviste, ricordando come a 4 anni sua madre la picchiò in auto. In seguito la incitò a buttarsi nel fiume, per poi essere salvata da una libraio: “Avevo 9 anni e non l’ho rivisto. Quando sono tornata a Romans-sur-Isère, lui non c’era: il negozio sì, con lo stesso poster appeso in vetrina”, racconta Stokholma.

Dopo l’arrivo in Italia, vive per un breve periodo a Roma e viene notata dal mondo della moda, per poi iniziare a sfilare per maison di primo piano come Fendi, Valentino e Dolce & Gabbana. In quel periodo, vive tra Londra, Parigi e Milano, ma presto capisce che quella non è la sua strada.

Il cambiamento arriva con la musica. Dopo aver acquistato una consolle e aver imparato da autodidatta a mixare, Ema si fa spazio tra i dj europei con uno stile personale, che unisce deep house, hip hop e sonorità elettroniche. Il suo talento la porta a esibirsi nei club più noti e a collaborare con artisti di calibro internazionale.

Nel 2015 approda a Rai Radio 2, dove conduce Back2Back con Gino Castaldo, programma in cui mescola intrattenimento e cultura musicale. La sua voce calda e particolare, l’approccio diretto e il carisma naturale la rendono una delle conduttrici radiofoniche più amate dal pubblico. Dal 2018 diventa anche volto del Festival di Sanremo per la radio ufficiale e commentatrice dell’Eurovision Song Contest.

Perché è famosa Ema Stokholma

La carriera televisiva di Ema inizia nel 2013, ma esplode nel 2017 con la vittoria di Pechino Express, in coppia con Valentina Pegorer. Da allora è una presenza ricorrente in programmi Rai come PrimaFestival, AmaSanremo e Radio2 Happy Family.

Nel 2020 pubblica la sua autobiografia “Per il mio bene”, un racconto crudo e sincero delle violenze subite durante l’infanzia. Il libro riceve un’ottima accoglienza e nel 2021 vince il Premio Bancarella, dimostrando quanto la scrittura possa essere per lei non solo una forma di espressione, ma anche un gesto utile per guarire le ferite profonde subite in giovane età.

L’arte di Ema Stokholma non si ferma alla musica o alla scrittura. Appassionata di pittura, espone le sue opere in mostre collettive e personali. Nei suoi quadri, spesso astratti e carichi di colore, riversa tutte quelle emozioni che non riesce a esprimere a parole. Come ha raccontato in numerose interviste, la pittura è la sua terapia silenziosa.

Oggi Ema Stokholma è molto più di una dj o di una conduttrice: è un’artista simbolo di forza e autenticità. Non ha mai nascosto le proprie fragilità, usandole come strumento per ispirare altri a credere nella possibilità di riscatto. Con una carriera in continua evoluzione, Ema continua a sorprendere e a reinventarsi, mantenendo intatta quella scintilla che l’ha resa unica fin dai primi passi mossi nel mondo dello spettacolo.

La scelta del nome d’arte

Il nome d’arte Ema Stokholma è stato per ragioni simboliche. In alcune interviste, Ema racconta si tratti di un omaggio alla città di Stoccolma, che l’ha affascinata profondamente durante un viaggio per la sua atmosfera e per l’apertura culturale. Quel nome per lei evoca un luogo sicuro, lontano dal dolore vissuto durante l’infanzia. Alcuni hanno ipotizzato un collegamento simbolico con la cosiddetta “sindrome di Stoccolma”, una condizione psicologica in cui le vittime sviluppano un legame emotivo con i propri aggressori. Ma la stessa protagonista non ha mai confermato esplicitamente questa interpretazione.

Quanto a “Ema”, è la versione musicale del suo vero nome, che suona bene in più lingue, perfetto per una figura cosmopolita come la sua, attiva tra Francia, Italia e Regno Unito.

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